Fabrizio Di Ernesto

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Argentina: rilasciate 11 persone fermate per sconti dopo approvazione Legge Base

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In Argentina il clima è sempre più teso dopo l’approvazione della Legge Base fortemente voluta dal presidente ultraliberista Javier Milei. Subito il dopo si sono registrati scontri in piazza tra manifestanti e forze di polizia che hanno portato al fermo di circa 30 persone.

Subito è arrivata la denuncia delle organizzazioni per i diritti umani hanno descritto come illegali gli arresti effettuati. Ieri, al termine di una mobilitazione guidata da familiari e organizzazioni per i diritti umani nella capitale argentina, il giudice María Romilda Servini ha ordinato il rilascio di almeno 11 detenuti fermati nel corso delle proteste.

Nella sentenza del tribunale, la giudice federale ha spiegato caso per caso le ragioni per cui ha deciso di liberare il gruppo di detenuti. Il giudice ha citato la situazione dei cittadini Juan Ignacio Spinetto, Camila Belén Juárez Oliva, Sofia Belén Ottogali, Nicolás Daniel Mayorga e Sasha Jazmin Lyardet, accusati di far parte di “un gruppo di uomini incappucciati che lanciavano pietre”.

Spiegando le motivazioni che avevano portato a quella decisione il giudice ha precisato che ai suddetti soggetti non è stato sequestrato alcun oggetto compatibile con il fatto di cui sono accusati.

In merito agli arresti il Centro Studi Giuridici e Sociali (Cels) ha emesso una nota asserendo: “La risoluzione del giudice Servini conferma che gli arresti di coloro che hanno protestato contro la Legge Base sono stati trasmessi a scopo propagandistico e che la Procura ha inventato un tentativo di colpo di stato su misura agli interessi del governo nazionale”.

La decisione del giudice Servini è stata presa lo stesso giorno in cui i parenti delle 16 persone ancora detenute fino a martedì pomeriggio hanno manifestato in Plaza de Mayo per chiederne la liberazione. Oltre a familiari, amici e colleghi di università e di lavoro, hanno partecipato leader politici, organizzazioni per i diritti umani e sindacati. Nei giorni scorsi erano già state rilasciate altri 17 fermati.


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