Usa 2016 è sempre più una sfida a due tra Trump e la Clinton che ora cercano il vice giusto
La corsa alla Casa Bianca appare sempre più una sfida tra il miliardario Donald Trump, outsider Repubblicano che in molti nel Gop non gradiscono particolarmente, e Hillary Rodham Clinton, già nella magione presidenziale tra il 1993 ed il 2000 in qualità di first lady quale moglie dell’ex presidente Democratico Bill Clinton. Trump sta vincendo quasi ovunque le primarie del partito dell’Elefantino, una situazione che per certi versi ricorda la campagna elettorale del 1980 quando l’allora ex attore Ronald Reagan riportò a sorpresa i Repubblicani alla Casa Bianca. Anche all’epoca i vertici del partito non volevano affidarsi ad un “non professionista della politica” e cercarono in tutti i modi di ostacolarlo. Leggermente più aperta la sfida nel partito Democratico.
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Argentina, la scure di Macrì contro i lavoratori del settore petrolifero
Continua in Argentina la nefasta cura liberista del presidente Mauricio Macrì. Il successore della presidente Cristina Fernandez infatti vuole ridurre di circa 2 mila unità i dipendenti della compagnia petrolifera Ypf, qualcuno sostiene che i lavoratori a rischio licenziamento sarebbero 2500; il tutto ovviamente per ridurre i costi. Il piano del capo dello Stato prevede pensionamenti, pochi, e licenziamenti, molti. Le autorità giustificano la volontà di ridurre il personale trincerandosi dietro il calo del prezzo del petrolio che ha ridotti i margini di guadagno della compagnia anche se questa è una situazione comune a molti paesi eppure non tutti hanno annunciato licenziamenti in massa. La riduzione dell’organico riguarderà tutti i settori della compagnia dai quadri dirigenziali agli operai. La volontà del governo è stata annunciata nei giorni scorsi dal Segretario generale Gas y Petroleo de Río Negro y Neuquén, che ha perfino minacciato la sospensione del funzionamento degli impianti in Patagonia. Anche altre compagnie potrebbero tagliare di circa mille unità la loro forza lavoro. Macrì è diventato presidente dell’Argentina lo scorso 10 dicembre avviando una serie di misure lacrime e sangue per cancellare i progressi economici e sociali realizzati sotto la Fernandez. Le misure sono ovviamente tutte ultraliberiste che vanno dall’aumento della benzina, del gas, dell’acqua, dell’elettricità a licenziamenti in massa di dipendenti pubblici e privati. Oltre a ciò il politico filo Usa ha concordato un nuovo prestito di 12 miliardi di dollari che rischia di riportare il paese indio-latino nel baratro del fallimento già conosciuto 15 anni fa circa. Ovvero prima che i coniugi Kirchner salvassero il paese abbandonando l’ultraliberismo atlantico.
Intervista ASI. Diana Johnstone: “Se la Clinton diventasse presidente il mondo finirebbe nel caos”
Abbiamo incontrato Diana Johnstone autrice del saggio “Queen of Chaos: The Misadventures of Hillary Clinton”, tradotto in italiano con il titolo “Hillary Clinton – Regina del caos” dalla casa editrice Zambon.
Con lei abbiamo parlato della politica estera statunitense e della corsa alla nomination tra i Democratici per la successione al presidente Barack Obama. La Johnstone ha illustrato in dettaglio l’operato della Clinton, smentendo, tra l’altro, alcuni luoghi comuni fin troppo diffusi su una presunta superiorità morale dei Democratici rispetto ai Repubblicani.
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Negli Usa aumentano i detenuti accusati di terrorismo
Aumenta nelle carceri Usa il numero dei detenuti accusati di terrorismo; in particolare l’aumento dei reclusi dipende dalla volontà statunitense di diminuire il numero dei prigionieri nel carcere-lager di Guntanamo a Cuba.
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Inaugurato sabato 2 aprile a Roma ufficio rappresentanza Ossezia del Sud
Sarà inaugurata sabato 2 aprile in largo Gianicolense 95 l’Ufficio di rappresentanza in Italia della Repubblica dell’Ossezia del Sud. L’auspicio delle autorità di Tskhinvali è che l’apertura di un ufficio di rappresentanza possa incrementare i rapporti con l’Italia e portino al riconoscimento ufficiale della repubblica caucasica. L’Ossezia del Sud è uno stato a riconoscimento limitato il cui territorio è conteso con la Georgia.
Il 28 novembre 1991 le autorità di Tskhinvali hano dichiarato unilateralmente l’indipendenza dalla Georgia, decisione che ha portato a due conflitti armati con Tiblisi che non ha mai accettato la secessione della regione. Il 19 ottobre 2015 nel corso di un incontro a Tskhinvali con l’assistente del presidente russo Vladimir Putin, Vladislav Surkov, il presidente della Repubblica dell’Ossezia del Sud Leonid Tibilov ha annunciato di voler indire un referendum sull’annessione del proprio paese alla Russia. Attualmente né l’Onu né l’Unione europea riconoscono il paese.