Italexit esisteva già prima di Paragone
Italexit il partito presentato con grande enfasi dall’ex 5Stelle, ed ex direttore de “la Padania” Gianluigi Paragone, potrebbe essere la copia di un partito già esistente e già registrato.
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Colombia: mobilitazione via social contro gli omicidi
Il movimento colombiano Defendamos la Paz attraverso l’hashtag ElSilencioYaNoEsUnaOción ha lanciato per oggi, domenica 26 luglio, una mobilitazione sui social network contro gli omicidi dei leader della società civile e dei difensori dei diritti umani.
L’intenzione è quella di attirare l’attenzione sulla necessità di porre fine al flagello ricorrente degli omicidi mirati che è divampato nel paese e che si aggiunge ad altri problemi che la Colombia sta attraversando, come la crisi economica e la crisi legata all’emergenza Covid-19
Una delle promotrici Liliana Estupiñan ha spiegato che la firma dell’accordo di pace con le Farc è la cosa migliore accaduta al paese negli ultimi decenni e aggiungendo: “Siamo in debito con la Colombia e con la nostra storia. Oggi ricordo Maritza Quiroz, una delle prime donne leader assassinate in Colombia. Difendo per la pace”.
Da parte sua, l’artista e attivista per la Pace, Patricia Ariza, ha assicurato che “ci mobiliteremo tutti digitalmente per ripudiare questo genocidio”.
I dati dell’Institute for Development and Peace Studies (Indepaz) indicano che dalla firma dell’Accordo di Pace nel 2016 fino al 15 luglio di quest’anno, ci sono stati 971 omicidi di leader e altri esponenti della società civile. Nel frattempo, dall’inizio del 2020, 166 leader sociali e 36 ex combattenti dell’insurrezione delle forze armate rivoluzionarie dell’esercito popolare colombiano sono stati uccisi.
Usa2020: Per Joe Biden una vice afroamericana?
In vista delle presidenziali di novembre il presidente uscente Donald Trump ed il suo rivale Joe Biden stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli per provare a vincere.
Se Trump, come da tradizione, punta su promesse e attacchi verbali Joe Biden, anche sfruttando l’onda emotiva provocata della «Black lives matter» punta tutto sul politicamente corretto. In vista della scelta del suo numero due l’esponente democratico punta infatti ad un vicepresidente donna e probabilmente afroamericana.
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Maduro lancia nuova missione agroVenezuela
Il primo mandatario venezuelano Nicolas Maduro per superare la grave crisi che ha colpito il paese ha lanciato il nuovo programma agroVenezuela per la produzione e l’esportazione di generi alimentari.
“Il Venezuela deve produrre tutto ciò che consuma e per questo serve una grande pianificazione, ecco perché sto iniziando il rilancio graduale, progressivo e sostenibile della Grande Missione AgroVenezuela” ha dichiarato l’esponente chavista firmando la legge costituzione che ha istituito il programma e che ora andrà “direttamente all’Assemblea costituente in modo che vengano create tutte le condizioni di protezione e sostegno ai settori produttivi”.
La nuova legge prevede tra le altre cose l’attivazione del registro di produttori, dei pescatori e dei membri della comunità; nonché una pianificazione congiunta, che consentirà un piano di produzione con “attori produttivi concentrati”.
In merito all’attivazione del registro dei produttori, il presidente Maduro ha avvisato che la carta nazionale dovrebbe fungere da centro della missione AgroVenezuela, attraverso la quale verranno forniti “finanziamenti, forniture, sementi, informazioni e sostegno” e fungerà anche da meccanismo di controllo.
Il presidente chavista ha anche riferito della creazione di nove grandi poli per questa grande missione agro-venezuelana, i primi quattro sono formazione, ricerca, scienza e tecnologia; l’applicazione del concetto di territorialità alla guerra alimentare; produzione e distribuzione di alimenti.
Da parte sua, il ministro dell’Agricoltura venezuelano, Wilmar Castro Soteldo, ha spiegato che un quinto polo sarà l’esportazione, dal momento che il Venezuela ha la capacità di esportare prodotti come farina di mais, riso, caffè, cacao e pesce; nelle intenzioni del governo sarà esportata fino al 30% della produzione.
Gli altri poli saranno il finanziamento – con il quale saranno rafforzati gli scambi agricoli, oltre a implicare la partecipazione del privato – il monitoraggio e il controllo, l’organizzazione del potere popolare e la sicurezza e la difesa globali.
“La Grande Missione AgroVenezuela riassume il più alto livello di sviluppo, dottrinale, scientifico, politico, strategico e organizzativo del comandante Hugo Chávez in relazione al progetto per lo sviluppo della campagna, della terra venezuelana”, ha sottolineato Maduro.
Breve intervista audio sulla Libia
Piccola intervista rilasciata agli amici di Irib sulla Libia.
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Usa ritirano oltre 9mila soldati dalla Germania
Il presidente statunitense Donald Trump ha firmato nella notte l’ordine che prevede il ritiro di 9500 militari statunitensi di stanza in Germania; a breve verranno dislocati in altri paesi, la meta più probabile appare la vicina Polonia.
Ad annunciare la scelta dell’inquilino della Casa Bianca il dipartimento della Difesa a stelle e strisce tramite il portavoce del Pentagono, Jonathan Hoffman, che ha dichiarato come il piano, “aumenterà la deterrenza nei confronti della Russia, rafforzerà la Nato, rassicurerà i nostri alleati, e potenzierà la flessibilità strategica degli Usa e quella operativa del Comando europeo degli Stati Uniti”. Hoffman ha aggiunto che “i leader del Pentagono intendono illustrare il piano alle commissioni Difesa del Congresso nelle prossime settimana, per poi intraprendere consultazioni con gli alleati della Nato”.
Ufficialmente la scelta di Trump è collegata alla sua scelta di diminuire gli investimenti statunitensi nell’ambito della difesa comune in ambito diplomatico ma più realisticamente riflette le crescenti tensioni diplomatiche tra Washington e Berlino, che hanno la loro origine sul fronte commerciale, ma anche dal maggiore protagonismo politico della Germania nel contesto dei processi comunitari europei.
Va inoltre considerato che da anni tra i tedeschi serpeggia il malumore per la presenza dei militari statunitensi nel paese, retaggio della vittoria alleata nella II Guerra mondiale e dell’imperialismo bellico statunitense.