Fabrizio Di Ernesto

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Monthly Archives: ottobre 2020

Usa pronti a rivedere al ribasso presenza militare in Sud Corea

Meno soldati americani nel Mondo. Gli Usa potrebbero a breve rivedere al ribasso la loro presenza militare in Corea del Sud. L’intenzione di non mantenere gli attuali standard, circa 28mila uomini, è stata manifestata a margine del recente incontro tra i rispettivi ministri della Difesa.

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Argentina: Parlamento sta discutendo bilancio 2021

Il Parlamento argentino è attualmente impegnato nella discussione del bilancio statale per il prossimo anno.

Se approvato, il budget 2021 permetterà di aumentare tutte le spese legate allo Stato sociale.

La manovra è stata scritta dal Frente de Todoso (FdT) che governa dallo scorso anno e che occupa 117 dei 257 seggi disponibili e che ha la maggioranza assoluta grazie all’alleanza con il Movimento popolare di Neuquén, che dà al governo 138 seggi, una decina in più di quelli necessari a governare.

La manovra prevede di aumentare del 2,2% la spesa pubblica prevedendo una crescita dell’economia del 5% entro il 2021.

Se la proposta sarà confermata rispetto allo scorso anno saranno destinati ai trasporti pubblici 7miliardi di pesos in più, 4 miliardi in più andrebbero alle università.

Il piano economico stilato dal FdT prevede inoltre lo stanziamento di 5,5 miliardi di pesos in favore delle pensioni e di altre spese legate alla spesa sociale e destinare il 15% della manovra alle politiche di inclusione di genere.

Washington arma Taiwan e irrita la Cina

L’amministrazione Usa guidata da Donald Trump ha deciso di sfidare la Cina ed ha approvato la vendita di armi avanzate per un valore di 1,81 miliardi di dollari a Taiwan.

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Presidente argentino Fernandez propone rilancio Unasur

Il presidente argentino Alberto Fernandez è tornato a parlare dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur) e dell’importanza che questa può avere per il continente.

Nel corso di un’intervista l’inquilino della Casa Rosada ha definito il recupero ed il rilancio di questa organizzazione “la cosa più conveniente per l’America latina”.

Negli ultimi anni l’organizzazione è stata quasi smantellato dai governi di destra che si sono avvicendati nella regione; nella sua opera di rilancio Fernandez ha deciso anche di recuperare la statua dedicata al defunto ex governatore Néstor Kichner che si trovava presso la sede dell’Unasur a Quito, rimossa dal presidente dell’Ecuador, Lenin Moreno. Secondo Fernández, il 27 ottobre il monumento verrà reinstallato nel Centro culturale Kirchner in commemorazione del primo decennio della sua morte.

L’Unasur è stata fondata a Brasilia il 23 maggio 2008 ed è arrivata a comprendere 12 membri, anche se a causa di una crisi iniziata nel 2017 alcuni di questi hanno autosospeso la loro partecipazione.

La crisi si è acuito dopo che nel gennaio 2019 i paesi del cosiddetto “Gruppo di Lima” hanno denunciato la presidenza di Nicolas Maduro in Venezuela e riconosciuto il golpista Juan Guaidò.

Attualmente anche l’Argentina risulta autosospesa, a causa delle scelte del presidente Macrì, ma Fernandez fin da subito ha annunciato la volontà di rientrare nel gruppo.

Difesa: al via domani riunione ministri Nato

Si aprirà domani, giovedì 22, la due giorni dei ministri della Difesa dei paesi Nato che avrà tra i temi in agenda il rafforzamento della difesa, la condivisione degli oneri, il disarmo, spazio e missioni in Afghanistan e in Iraq.

Anticipando la riunione il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, ha sottolineato che in questa riunione ministeriale si discuteranno i progressi “verso una più equa ripartizione degli oneri” anche alla luce delle stime della spesa per la difesa per il 2020 che la Nato diffonderà sempre domani anche se già si sa che “quest’anno sarà il sesto anno consecutivo di maggiori spese per la difesa da parte degli alleati europei e del Canada”, con un aumento reale del 4,3 per cento.

“Ci aspettiamo che questa tendenza continui”, ha sottolineato Stoltenberg che ha specificato che gli alleati stanno investendo di più anche nelle capacità importanti, contribuendo alle missioni e alle operazioni della Nato.

Ancora una volta il grande nemico verrà identificato nella Russia, la cui capacità missilistica “sta crescendo in scala e complessità”.

Uno dei temi principali, dettato anche dalla scadenza, a febbraio 2021 dell’accordo New Start per la riduzione di armi nucleari, sarà quello del disarmo. “Gli alleati della Nato rimangono impegnati nel controllo degli armamenti e nel disarmo. Abbiamo una lunga esperienza in materia di disarmo nucleare. Abbiamo ridotto il numero di armi nucleari della Nato in Europa di oltre il 90% negli ultimi 30 anni”, ha detto Stoltenberg aggiungendo “ciò che ora è in gioco è il futuro del nuovo accordo Start, che scadrà all’inizio del prossimo anno. Gli alleati sostengono l’estensione del New Start da Stati Uniti e Russia e accolgo con favore i progressi su questo tema negli ultimi giorni. Perché non dovremmo trovarci in una situazione in cui non abbiamo alcun trattato che disciplini il numero di armi nucleari”. Nel corso di questa due giorni sarà ufficializzata anche la decisione di istituire un nuovo Centro spaziale della Nato presso il Comando aereo alleato a Ramstein, in Germania. “La Nato continua ad adattarsi in tutti i settori. Anche nello spazio, che ogni anno diventa sempre più affollato e competitivo. Alcune nazioni, tra cui Russia e Cina, stanno sviluppando sistemi che potrebbero accecare, disabilitare o abbattere i satelliti”, ha spiegato il numero uno dell’Alleanza atlantica che ha poi sottolineato “domani, mi aspetto che i ministri accetteranno di istituire un nuovo Centro spaziale della Nato presso il Comando aereo alleato a Ramstein, in Germania. Questo sarà un punto focale per sostenere le missioni Nato con comunicazioni e immagini satellitari; condividere informazioni sulle potenziali minacce ai satelliti; e coordinare le nostre attività in questo ambito cruciale. Il nostro scopo non è militarizzare lo spazio, ma aumentare la consapevolezza della Nato sulle sfide nello spazio e la nostra capacità di affrontarli”.

Bolivia: Luis Arce, del Mas, vince le presidenziali

Luis Arce, esponente del Mas il partito dell’ex presidente Evo Morales, ha vinto le elezioni in Bolivia diventando così il nuovo presidente del paese andino.

Già i primi exit-poll danno il grande favorito oltre la soglia del 50%, un margine che esclude così il secondo turno e dopo un anno dal golpe anti Morales riporta il Mas al potere.

Commentando i primi dati Arce ha parlato dell’impegno a costruire un “governo di unità nazionale per riportare coesione nel paese, anche apprendendo e superando gli errori del passato”.

Janine Anez, che 11 mesi fa si era autoproclamata presidente ad interim ed era in corsa per la presidenza, ha riconosciuto la vittoria del rivale, una scelta che potrebbe evitare nuovi colpi di scena o golpe atlantici.

Nonostante i timori della vigilia, il voto si è svolto in un clima di sostanziale tranquillità, come riconosciuto anche dagli ispettori Onu.

Secondo l’istituto Ciesmori, il Mas ha ottenuto il 52 per cento delle preferenze, contro il 31 per cento dei Comunità cittadina (cc), il partito dell’ex presidente Carlos Mesa, giunto secondo. Il partito di Morales si sarebbe imposto soprattutto nella città sede del governo, La Paz (65 per cento contro 31 per cento del Cc), e nel tradizionale “feudo” socialista di Cochabamba (63 per cento contro 34 per cento). Gli exit poll realizzati da “Tu Voto Cuenta” assegnano ad Arce il 53 per cento delle preferenze contro il 30,8 per cento di Mesa.

Il Mas, da anni al potere dove ha realizzato importanti riforme sociali a vantaggio della comunità ha ottenuto il controllo di ambo le Camere. Il nuovo presidente è stato ministro delle Finanze della Bolivia in due occasioni: dal gennaio del 2006 al giugno del 2017 e dal gennaio a novembre del 2019, momento del golpe che ha rovesciato il presidente Morales che aveva vinto le presidenziali con le opposizioni che, spinte da Washington, non avevano voluto riconoscere il voto ed accettare la sconfitta.

Fabrizio di Ernesto: Italia ha perso molte posizioni in Libia (Intervista per ParsToday)

Per ascoltare l’intervista cliccare sul seguente link https://parstoday.com/it/news/world-i227426-fabrizio_di_ernesto_italia_ha_perso_molte_posizioni_in_libia(audio)?fbclid=IwAR2L_r7f09HdiKVMvTgrAI7MR14KEZT9_ymonQ_cGZJ_5kggujNUQsjVsJs

USA2020: Trump vuole un accordo con Putin sul nucleare

Stringere un nuovo accordo sul nucleare con Vladimir Putin entro il prossimo 3 novembre, giorno delle presidenziali Usa. Questo il nuovo piano messo a punto da Donald Trump, attuale inquilino della Casa Bianca, per guadagnarsi la conferma per altri quattro anni.

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Germania denuncia azioni della Turchia nel Mediterraneo

Heiko Maas, ministro degli Esteri ha criticato la Turchia “per i gesti unilaterali” nel Mediterraneo che “stanno minando gli sforzi per allentare le tensioni con la Grecia e Cipro sui confini marittimi e sui diritti di perforazione”, sottolineando come ora spetti alla Turchia creare quelle condizioni “senza ulteriori provocazioni” che permetteranno ai negoziati di andare avanti.

Maas ha spiegato come qualsiasi tentativo da parte di una nave turca di ricognizione ad iniziare la ricerca di idrocarburi nelle acque contese intorno all’isola greca di Kastellorizo ​​sferrerebbe un “duro colpo agli sforzi per allentare le tensioni e migliorare i legami tra l’Unione europea e Ankara”.

Il rappresentante di Berlino ha anche criticato la mossa della Turchia di aprire il lungomare del sobborgo recintato di Varosha a Famagosta, nella parte nord di Cipro occupata dalla Turchia, definendolo “un passo completamente inutile e provocatorio”.

La Germania attualmente detiene la presidenza di turno dell’UE e Maas ha messo in guardia contro reazioni affrettate motivate dalla rabbia, dicendo che l’Unione deve agire nel migliore interesse dei suoi membri e che le controversie dovrebbero essere risolte solo attraverso il dialogo diretto.

Le tensioni tra Ankara ed Atene sono tornate a salire in estate dopo che la nave turca Oruc Reis ha avviato nuove esplorazioni energetiche intorno a Kastellorizo.

Il ministro degli Esteri greco Nikos Dendias ha detto ieri che Atene non si impegnerà in colloqui esplorativi con Ankara fintanto che la nave da ricognizione rimarrà attiva nella regione. L’Oruc Reis ha lasciato il porto di Antalya lunedì scorso per una missione che dovrebbe concludersi il 22 ottobre. Secondo i media greci sarebbe scortato da navi da guerra.

Morales denuncia ingerenza Usa nelle elezioni boliviane

L’ex presidente della Bolivia Evo Morales, costretto a dimettersi lo scorso anno dopo che una sorta di colpo di Stato soft non ne ha riconosciuto la vittoria alle elezioni, ha denunciato l’ingerenza degli Stati Uniti nelle elezioni del suo paese.

Tramite il popolare social network Twitter l’ex uomo forte di La Paz ha parlato delle recenti dimissioni di alcuni candidati di destra assicurando che queste corrispondevano ad ordini giunti dagli Usa.

Morales ha scritto che in vista delle elezioni di domenica prossima, il 18 ottobre, “Acción Democrática Nacionalista (Adn), Movimiento Nacionalista Revolucionario (Mnr) e altri partiti si stanno ritirando su istruzioni del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti”.

L’ex presidente riferendosi al candidato alla presidenza del Movimento per il socialismo (Mas), Luis Arce, ha sottolineato che “nulla potrà sconfiggere l’unità del popolo che si unisce attorno a Lucho”.

Il presidente autoproclamato Jeanine Áñez, ha rimesso il suo incarico lo scorso 18 settembre proprio per partecipare alle elezioni di domenica prossima; con i sondaggi che vedono il Mas favoriti i partiti di destra stanno facendo fronte comune per cercare di evitare un nuovo successo del movimento fondato da Morales.