Fabrizio Di Ernesto

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Monthly Archives: ottobre 2014

Renzi e Draghi denunciati per reati contro lo Stato

In Italia si sta andando verso una dittatura finanziaria, con i nostri governanti che stanno violando la Costituzione ed alcuni articoli del Codice penale. Queste le premesse che hanno spinto Marco Mori, un giovane avvocato ligure, a depositare ben sette denunce presso la Procura di Roma contro il golpe finanziario in atto nel nostro paese a nome dell’associazione “Salviamo gli italiani” di cui è membro.

Come lo stesso legale riferisce il documento, inviato per posta anche a Mario Draghi, Governatore della Bce, e Matteo Renzi, Presidente del Consiglio, punta ad ottenere la misura cautelare per entrambi in quanto rei di “aver commesso gravissimi reati contro la personalità dello Stato”.

Secondo l’avvocato in Italia dal 2011 la democrazia è stata sospesa e sarebbe stata sostituita a causa di una lettere inviata dalla Bce, organo sovranazionale ed indipendente chiamato a rispondere unicamente agli interessi dei suoi azionisti cui l’Italia ha ceduto la sua sovranità monetaria. In seguita a questa missiva sarebbero state imposte le attuali politiche di austerità con l’Italia che ha visto peggiorare tutti gli indicatori economici e con il debito pubblico letteralmente esploso.

 

La base giuridica

In particolare negli ultimi venti anni i governanti italiani avrebbero in modo sistematico ceduto parti della nostra sovranità in aperta violazione delle leggi. Non solo quelle della Costituzione, come l’articolo 1 e la sovranità del popolo ma soprattutto l’articolo 11 in relazione alla parte in cui “consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni” ma soprattutto diversi articoli del codice penale contenuti nella parte intitolata “Delitti contro la personalità dello Stato”. Ad esempio il 241 che punisce la violazione dei precetti costituzionali suindicati disponendo: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni”. Non meno importante l’articolo 243 che punisce gli atti di intelligenza, ovvero gli accordi di ogni genere quindi anche i Trattati, con i quali sia posto in essere un comportamento contro lo Stato.

 

L’accusa

Varie norme sarebbero quindi state violate dalle pressioni della Bce che avrebbe imposto ben tre governi avallati dai propri membri più che dal voto popolare e sarebbero ancora in corso pressioni presso il nostro Paese, solo lo scorso agosto da Francoforte sono giunti suggerimenti a cedere altre fette di sovranità. Più nello specifico, questa l’accusa avanzata dall’avvocato ligure, l’Italia “ha visto devastata la propria personalità giuridica con sottrazioni illegittime della propria sovranità compiute in favore dei mercati”. Se quindi un tempo per privare una nazione della sua indipendenza si utilizzavano le armi ed una vera e proprie occupazione bellica oggi si preferisce agire utilizzando lo strumento dello spread.

Pubblicità

Facebook e le social marchette. Ragazze in vendita per una ricarica o poco più

La crescita di internet e delle nuove tecnologie ha sicuramente cambiato il modo di lavorare di milioni di persone in tutti i settori, perfino la “professione più vecchia del mondo” si è adeguata alle novità. Se un tempo oltre alle classiche passeggiatrici chi cercava compagnia poteva tranquillamente sfogliare gli annunci pubblicati sui giornali, oggi basta accendere il pc e cliccare su siti dedicati agli appuntamenti a pagamento o in alternativa accedere al proprio account facebook e trovare ciò che si sta cercando.

Se per le escort internet si è rivelata quasi una manna, più economico di un annuncio pubblicitario, meno rischioso e soprattutto la possibilità, nella maggior parte dei casi, di sottrarsi ad uno sfruttatore, va anche detto che le nuove tecnologie hanno spinto verso il mondo del sesso a pagamento ragazze anche adolescenti, disposte a vendersi per pochi euro pur di avere abiti all’ultima moda o l’ennesima evoluzione dello smartphone più ricercato.

 

Piccole donne si vendono

Internet rappresenta sotto molti punti di vista una sorta di terra di nessuno, dove tutto è permesso ed i controlli sono molto ridotti e proprio di queste caratteristiche sembrano approfittare ragazze poco più che bambine. Il gioco è semplice ci si registra sul popolare social con un nome falso si inserisce una foto ammiccante quindi si fanno “nuove amicizie” per ottenere i clienti.

Anche conoscere nuove persone è semplice: ci si iscrive ad alcune pagine legate al sesso o a tematiche simili, si va ad esempio da gruppi che nell’intestazione contengono il termine “esibizioniste” oppure quelli che parlano apertamente di vendita di foto o intimo usato. Non appena una ragazza si registra qui deve solo aspettare che uomini e ragazzi le invino decine di richiesta di amicizia ed il business è pronto per partire.

Non serve nemmeno essere troppo esplicite nel presentarsi agli altri internauti, basta scrivere “aggiungetemi” oppure “chi mi fa un regalo?” e gli interessati entreranno in azione. Una volta stretta amicizia sarà, molto spesso, la giovane stessa a contattare lo sconosciuto elencandogli il proprio tariffario.

 

Tutto per una telefonata

Perfino nel mercato del sesso virtuale ogni cosa ha un suo prezzo, e se ci sono ragazze che si limitano a vendere le proprie foto per pochi euro, di solito si tratta di semplici ricariche telefoniche, ce ne sono altre che invece offrono spettacoli in cam, sia da sole che in compagnia di un amico o di un’amica, la cui durata è ovviamente direttamente proporzionale a quanto si vuole spendere. C’è poi la prostituzione classica in cui la ragazza contratta un vero e proprio incontro previo ovviamente pagamento anticipato su una poste-pay o simili. Se questa ultima possibilità è scelta soprattutto da ragazze più grandi, magari universitarie intenzionate a pagarsi gli studi o donne mature, sono molte le adolescenti che attratte dalla possibilità di guadagnare soldi facili finiscono per vendersi, giusto un anno fa tra molto clamore scoppiò lo scandalo delle baby prostitute dei Parioli che per avviare la loro attività avevano utilizzato un sito di annunci proprio su internet.

 

Pedofili e ricattatrici

Se, si presuppone, una donna che decide di vendere il proprio corpo sa a quali rischi va incontro non sempre le adolescenti ne sono consapevoli. Il pericolo maggiore ovviamente è rappresentato dai pedofili che sfruttando lo scarso controllo delle identità del sito creato da Zuckerberg, entrano in contatto con queste ragazze e acquistano le loro immagini oppure ci fissano veri e proprio incontri che potrebbero segnarle per tutta la vita.

C’è poi il rischio legato alla circolazioni di queste immagini magari attraverso i sistemi utilizzati per lo scambio di file oppure dall’altro capo dello schermo potrebbe esserci il vicino di casa o il compagno di scuola pronto poi a diffondere le foto a tutti quelli che conoscono la giovane provocando anche in questo caso seri traumi psicologici.

Negli ultimi tempi però sono in aumento i casi di uomini ricattati da queste ragazze. Alcune di queste infatti dopo incontri virtuali via Skype minacciano i loro clienti di diffondere il video della perfomance tramite Youtube, annunciando al malcapitato di essere minorenni. A quel punto scatta l’estorsione di somme di denaro, a meno che l’uomo non decida di denunciare la controparte, con le relative conseguenze, anche penali, del suo comportamento.

L’infezione da Cmv si sconfigge all’ospedale di Pescara

Quello della gravidanza è uno dei momenti più felici per una coppia, anche se non mancano le paure, in primis quelle legate a malformazioni o non perfette condizioni di salute del nascituro. Accanto alle malformazioni genetiche, ravvisabili o tramite ecografia o amniocentesi, ci sono malattie che possono essere diagnostiche con le semplici analisi cui si sottopone la madre durante i nove mesi, due in particolare sono quelle che più spesso vengono svolte: quella per la toxoplasmosi, o malattia dei gatti, e quella per il Cmv, citomegalovirus, anche se quest’ultima da alcuni anni non è più obbligatoria su direttiva dei ginecologi statunitensi, che hanno deciso di implementare una diversa strategia di prevenzione del danno fetale.

Tali analisi però sono fondamentali perché queste infezioni se contratte, pur non minando in nessun modo, o quasi, la salute della donna possono avere gravi conseguenze per il feto; in particolare l’infezione congenita da Cmv, sintomatica nel 10-12% dei neonati infetti, può causare vari disturbi tra cui la sindrome neurologica, microcefalia, calcificazioni periventricolari, displasie cerebrali, meningoencefalite, idrocefalo, atrofia cerebellare, convulsioni, grave ipotonia o ipertonia, sordità neurosensoriale. Ad essa può conseguire mutismo. Altre manifestazioni rilevanti possono essere: retinite, polmonite, epatite, gastrite con reflusso gastro-esofageo, enterite emorragica, vasculiti, ritardo di crescita intrauterina con conseguenti difetti di sviluppo psico-somatico e di funzioni organiche. Secondo gli studi condotti da chi si occupa di questo virus può essere responsabile anche di prematurità, abortività e sterilità. Non a caso alcuni ginecologici consigliano alle loro pazienti che hanno la sfortuna di contrarre questo virus di interrompere la gravidanza.

Se la toxo può essere bloccata seguendo una apposita terapia di antibiotici, ben più grave risulta l’infezione da Cmv, cui da pochi anni è però in funzione un apposito trattamento tramite particolari infusioni di immunoglobuline, ovvero sangue trattato ricco di anticorpi per lo specifico virus contro cui vengono impiegati.

Tale possibilità però non è ancora riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale e quindi non è suscettibile di pubblico accesso e rimborsabilità in nessuno dei paesi più sviluppati. Una terapia ancora in fase sperimentale che prevede da 2 a 4 trattamenti, in base al caso specifico, e che ha un costo difficilmente sostenibile per le famiglie, a Roma ad esempio ci sono centri in cui si possono arrivare a spendere oltre 4mila euro per una singola seduta.

Attualmente l’unico centro in Europa che offre questo trattamento in modo gratuito è l’ospedale di Pescara, sotto la supervisione del professor Parruti e lo staff del reparto di Malattie infettive e ginecologia, dove il protocollo diagnostico-terapeutico per questa terapia ha avuto inizio nel 2009 e per i primi due anni è stato finanziato dalla Regione Abruzzo. Successivamente il progetto ha ottenuto il finanziamento della Ausl di Pescara ed i fondi sono gestiti, mediante apposita convenzione, alla Fondazione Onlus Camillo per l’innovazione e la Ricerca in Medicina. Questa ha provveduto al reclutamento delle risorse di personale ed all’acquisizione delle strumentazione aggiuntive necessarie.

Pur trattandosi ancora, come accennato sopra, di una terapia sperimentale i dati in possesso dei ricercatori dimostrano che l’impiego delle immunoglobuline appare più che efficace nell’indurre un adeguato stato di protezione immune nella gestante con infezione primaria da Cmv. Nonostante i risultati ottenuti e sebbene da due anni siano stati avviati alcuni protocolli nazionali e regionali, l’accesso a tale procedura terapeutica è garantito solo ad una piccola parte delle donne che ne fanno richiesta, la valutazione ovviamente viene fatta in base alla gravità dell’infezione contratta e dalla stato di avanzamento della gravidanza. Ovvio che ora con i nuovi tagli previsti dalla discutibile legge di stabilità del governo Renzi i fondi diminuiranno ancora di più e le donne che avranno accesso a questo protocollo saranno ancora meno.

Petr Burianek: Italia e Repubblica ceca sono due nazioni molto simili

Continuano le grandi interviste esclusive di Agenzia Stampa Italia con le quali offriamo ai nostri lettori la possibilità di conoscere paesi stranieri senza preconcetti e dalle parole che chi quei paesi li rappresenta in Italia.

In questa occasione abbiamo incontrato per voi Petr Burianek rappresentante diplomatico di Praga in Italia, un paese che sta vivendo un forte sviluppo economico e che, cosa poco nota, fino al 1939 rappresentava uno dei paesi più industrializzati di tutto il Vecchio continente. Con l’ambasciatore, come di consueto abbiamo, abbiamo affrontato temi legati all’economia ed all’attualità politica, senza trascurare l’interscambio finanziario e culturale tra i nostri due paesi. Parlando con il dottor Burianek abbiamo scoperto una nazione molto più simile alla nostra di quanto si potesse pensare, specie in campo cultura una sorpresa relativa visto che comunque la sua nazione e parte dell’Italia per secoli hanno fatto parte dello stesso impero. Interessante è parsa soprattutto la parte relativa alla scissione della Slovacchia dalla Repubblica ceca, un evento accorso più di venti fa reso però attuale dal referendum scozzese e da quello catalano, senza dimentica le discutibili istanze separatiste di alcuni movimenti politici nostrani.

Per continuare a leggere cliccare qui–> http://www.agenziastampaitalia.it/speciali-asi/22376-petr-burianek-italia-e-repubblica-ceca-sono-due-nazioni-molto-simili

Vogliono chiudere l’ambasciata italiana di Santo Domingo

Si avvicina la fine dell’anno e con essa l’attuazione di alcuni dei tanti tagli, compiuti spesso in modo selvaggio e senza tenere conto delle conseguenze, imposti dalla spending review. Entro il prossimo 31 dicembre, infatti, dovranno chiudere i battenti varie sedi diplomatiche italiane, anche se alcune delle scelte effettuate non appaiono del tutto funzionali, ma anzi potrebbero complicare notevolmente la vita dei nostri connazionali all’estero.

Tra le rappresentanze diplomatiche destinate alla chiusura vi è quella di Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana, un presidio che però appare più necessaria che inutile, vista la sua importanza economica, e che ha spinto molti politici italiani a fondare un apposito comitato per la difesa di questa rappresentanza, anche in virtù dell’antico legame che lega i due paesi, due dei 55 presidenti del paese erano di origine italiane, così come nostro connazionale era il fondatore della marina militare dell’isola; un monumento ricorda l’operosità dei nostri immigrati, ed è stata perfino istituita una giornata italiana, indetta con una legge dominicana, da celebrarsi il 5 dicembre di ogni anno.

 

I numeri di Santo Domingo

I dati confermano l’importanza di questa rappresentanza diplomatica: 10mila sono infatti i nostri connazionali residenti sull’isola secondo l’Aire, anagrafe italiani residenti all’estero, mentre sono stimati nel doppio quelli che vi abitano per lunghi periodi nell’anno senza però trasferire il domicilio nel centro caraibico. Lo scorso anno i sette uffici consolari presenti in loco hanno dato assistenza ad oltre 18mila persone rilasciando 13mila atti.

Il piccolo stato centroamericano ha anche una grande valenza economica visto che sono numerose le imprese italiane che operano lì. Ben 400 sono le piccole e medie imprese iscritte alle due Camere di Commercio italo-dominicane senza contare poi i grandi gruppi industriali. Domicen, filiale di Colacem, terzo produttore di cemento in Italia, è uno dei principali produttori nello stato caraibico; Acea, offre servizio di trattamento delle acque per tutto il territorio nazionale; Impregilo, ha costruito nel paese grandi opere, acquedotti, dighe, e altre infrastrutture, ed è in attesa di nuove commesse; Erbaviva, produce in Repubblica Dominicana prodotti biologici e di erboristeria e li commercializza nell’area caraibica; Selex, braccio operativo di Finmeccanica, ha installato negli anni scorsi diciassette torri a servizio delle comunicazioni per l’esercito e la marina militare dominicana ed è attualmente interessata alla prosecuzione di progetti che prevedono la fornitura di materiale e di servizi tecnologicamente avanzati nel campo delle telecomunicazioni.

Nell’immaginario italiano l’isola rappresenta soprattutto una meta turistica e molti sono i dati che lo confermano: oltre ai 300mila italiani che annualmente visitano la località Costa Crociere opera a Santo Domingo mediante un ufficio di rappresentanza così come Msc.

 

Risparmi risibili
Se da un lato si può convenire sulla necessità di chiudere alcune rappresentanze diplomatiche dall’altro non ci si può non chiedere il perché sia stata scelta quella di un’isola, che quindi creerebbe disagi a tutti i nostri connazionali che potrebbero spostarsi solo in aereo, arrivando per giunta ad accorparla con una più piccola. A Panama, luogo prescelto per l’ambasciata unica, inoltre esiste un solo sportello consolare e gli italiani residenti ammontano soltanto a qualche migliaio; l’intera nazione panamense conta tre milioni di abitanti, tanti quanto ne conta la sola capitale dominicana.

Anche il risparmio appare risibile visto che l’immobile degli uffici consolari e la sede di residenza dell’Ambasciatore Italiano sono stati donati al Governo Italiano dalla famiglia italiana Vicini.

I dipendenti inoltre dovranno essere saranno trasferiti ad altre missioni consolari e diplomatiche, con lo stesso se non addirittura più elevato.