Fabrizio Di Ernesto

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Monthly Archives: aprile 2021

Argentina conferma negoziati con Cuba per produrre vaccino Soberana

Il consigliere presidenziale argentino, Cecilia Nicolini, ha confermato che il governo nazionale sta portando avanti le trattative con Cuba per produrre nel Paese sudamericano il vaccino cubano Soberana contro il Covid-19.

“Stiamo valutando la possibilità di avanzare con la sperimentazione clinica o la produzione del vaccino in Argentina”, ha spiegato la Nicolini in un’intervista alla piattaforma Futurock confermando che il governo di Buenos Aires mantiene “un dialogo costante con Cuba”.

L’esponente del governo argentino ha ricordato i colloqui avuti all’inizio di aprile dal presidente cubano Miguel Díaz-Canel e dal presidente argentino Alberto Fernández per discutere l’acquisto del vaccino de l’Avana.

Il vaccino cubano, attualmente nella fase tre di sperimentazione sarà il terzo prodotto negli stabilimenti argentini dopo

Questo farmaco, che è in fase tre, sarà il terzo vaccino contro SARS-CoV-2 prodotto nel Paese, a seguito degli accordi siglati con AstraZeneca e Sputnik V.

Gli ultimi dati forniti dalle autorità sanitarie argentine riferiscono che a causa del covid-19 nel paese indiolatino sono morte 62.947 persone su 2.928.890 di positività riscontrate.

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Mobilitazione mondiale contro le sanzioni Usa a Cuba

Si è svolta ieri, domenica 25 aprile, una giornata mondiale in sostegno di Cuba contro le sanzioni unilaterali imposte ormai da decenni da Washington contro l’isola.

L’iniziativa, denominata “Ponti dell’amore”, ha visto da Pechino all’Avana carovane di biciclette e altri mezzi di trasporto muoversi nelle principali città di alcuni paesi in Europa, Sud America e Asia, a circa due mesi dalla riunione del prossimo 23 giugno quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite presenterà il progetto cubano risoluzione contro la politica di Washington.

All’Avana, come già lo scorso 28 marzo, una carovana contro l’embargo ha attraversato il Malecón, il famoso viale costiero della capitale cubana.

“La protesta globale contro #Bloqueo è diventata un’ondata inarrestabile”, ha scritto su Twitter il presidente cubano Miguel Díaz-Canel.

In tutto il mondo si i manifestanti hanno invocato il diritto internazionale e la giustizia, chiedendo l’eliminazione del blocco imposto da Washington sull’isola a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso.

I partecipanti hanno organizzato azioni anche in più di 20 città degli Usa, come Miami, New York, Washington, Detroit, Chicago, Los Angeles, Sacramento, Oakland, San Diego, San Francisco, Tampa, Las Vegas, Minneapolis, Seattle e Indianapolis.

Manifestazioni simili si sono svolte anche in Belgio, Italia, Iran, Tanzania e Guinea Bissau.

L’iniziativa globale anti-blocco, nata dalla proposta “Puentes de Amor” promossa negli Stati Uniti, ha ricevuto anche la collaborazione di attivisti in Bolivia, El Salvador, Messico, Nicaragua, Panama, Repubblica Dominicana e Sud Africa.

Messico: Camera approva riforma della legge sugli idrocarburi

La Camera dei deputati del Messico ha approvato la riforma della legge sugli idrocarburi.

Ad annunciarlo tramite twitter il Movimento di rigenerazione nazionale (Morena) spiegando che con 301 voti “si pone fine ai privilegi di poche società private, rafforzando la Petróleos de México (Pemex) e recuperando le risorse dei messicani”.

Sempre tramite social i rappresentanti di Morena aggiungono che “la riforma della legge sugli idrocarburi pone fine all’ingiusta limitazione nei confronti di Pemex che ha determinato la riforma energetica del 2013”.

Il partito, fortemente legato al presidente Lopez Obrador ha anche ricordato che “con la riforma del 2013 è stata stabilita una regolamentazione diseguale che limitava il potere di Pemex. Oggi stiamo legiferando per rafforzare l’azienda che appartiene ai messicani: ci stiamo muovendo verso uno schema in cui tutti i partecipanti sono su un piano di parità”. Oltre a Morena la riforma è stata sostenuta dai partiti di sinistra mentre si sono opposti i deputati del Partito Rivoluzionario Istituzionale (Pri) e del Partito d’Azione Nazionale (Pan) ovvero i due partiti che avevano realizzato la precedente riforma.

Preoccupazione in Europa per le tensioni tra Mosca e Kiev

Cresce la tensione al confine tra Russia e Ucraina e l’Unione Europea inizia a manifestare la propria preoccupazione per una situazione che potrebbe a breve degenerare pericolosamente.

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Accordo tra Venezuela e Onu per sostegno alimentare

Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha siglato un accordo con il direttore esecutivo del Programma mondiale delle Nazioni Unite, David Beasley, per sostenere i bambini nell’educazione della prima infanzia nel paese indiolatino. L’accordo comprende anche il sostegno alimentare a Caracas.

“Voglio ringraziare lo sforzo che è stato fatto, per questo passo che stiamo compiendo, firmando questo accordo per realizzare programmi di sostegno alimentare, assistenza ai bambini nell’istruzione iniziale” ha spiegato il primo mandatario venezuelano. In questo senso, Maduro ha annunciato che si tratta del primo passo di una serie di progetti che sosterranno il sistema alimentare della nazione.

Da parte sua Beasly ha sottolineato che l’organizzazione lavorerà fianco a fianco con le autorità venezuelane, perché “è in tempi come questi che le Nazioni Unite si riuniscono per fare ciò che possiamo fare; speriamo di poter lavorare insieme per il bisogni dei bambini e delle persone”.

“Dobbiamo lavorare insieme per i bambini e per il popolo del Venezuela. Speriamo di iniziare a lavorare, abbiamo molto lavoro davanti a noi”, ha aggiunto Beasly.

La Lazio batte il Benevento a fatica per 5 a 3 ma quanto lavoro per il Var

Troppa Lazio per il Benevento con i capitolini che alla quinta vittoria di fila in campionato, la nona in casa continuano ad inseguire la qualificazione alla prossima Champions League anche se il 5 a 3 finale non può certo lasciare sereni i romani.

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L’Iran inizierà ad arricchire l’uranio al 60%

In seguito al sabotaggio subito dallo stabilimento di Natanz Seyed Abás Araqchi viceministro per gli affari politici iraniani ha annunciato che Teheran inizierà ad arricchire l’uranio del 60% in questa struttura.

Il rappresentante del governo iraniano ha riferito che: “Attraverso una lettera, l’Iran ha annunciato al direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, che inizierà ad arricchire l’uranio al 60%”.

Il pronunciamento del diplomatico segue l’incidente che questa domenica ha interessato la rete elettrica del complesso nucleare di Sharid Ahmadi Roshan, della centrale nucleare di Natanz, nell’omonima regione dell’Iran centrale. Secondo i primi rapporti dei servizi iraniani dietro il sabotaggio ci sarebbe il servizio di intelligence israeliano (Mossad).

“Altre 1000 centrifughe, con il 50% di capacità in più, verranno aggiunte alle macchine di Natanz, oltre a sostituire quelle danneggiate”, ha aggiunto il politico iraniano.

Lunedì scorso, l’ambasciatore iraniano presso le organizzazioni internazionali con sede a Vienna, Kazem Qaribabadi, ha spiegato che, nonostante l’atto di sabotaggio, l’arricchimento dell’uranio non si è fermato nell’impianto.

Dallo scorso gennaio, la Repubblica islamica ha iniziato ad arricchire l’uranio al 20%, in base alla Legge sull’azione strategica per revocare le sanzioni, approvata dal Parlamento iraniano nel novembre 2020. Successivamente, l’Aiea ha affermato che il paese iraniano potrebbe facilmente arricchire l’uranio oltre il 20%, anche fino al 90%.

L’Iran ha gradualmente ridotto i suoi impegni nucleari un anno dopo che l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ritirato il suo paese dal patto Jcpoa firmato nel 2015, e ha imposto una politica di sanzioni e misure coercitive unilaterali contro l’Iran.

Brasile: sospesi i decreti di Bolsonaro sulle armi

Il giudice brasiliano Rosa Weber della Corte Suprema Federale (STF) del Brasile ha sospeso diverse parti di quattro decreti a favore di una maggiore flessibilità e di un maggiore accesso alle armi per i brasiliani varati dal presidente Jair Bolsonaro.

I quattro decreti sono stati varati lo scorso gennaio dal Capo dello Stato ed ora saranno analizzati dalla plenaria dell’Stf a partire da questo venerdì quando saranno analizzati anche altri ricorsi presentati da partiti e organizzazioni di opposizione contro la politica sulle armi di Bolsonaro.

I decreti sarebbero dovuti entrare in vigore oggi ma il giudice Weber ha deciso di bloccarlo poco prima.

Nello specifico il giudice ha cancellato la parte che ha aumentato il limite di armi che i civili possono acquisire da quattro a sei e da sei a otto quelle per la polizia e altri agenti di sicurezza. Sospesa anche

la parte che autorizzava il trasporto simultaneo di due armi invece di una; un’altra che estendeva il limite delle munizioni che possono essere acquisite da cacciatori e tiratori sportivi, e un comma che permetteva agli enti e alle scuole di tiro di acquistare munizioni in quantità illimitate.

Secondo Rosa Weber esiste una correlazione tra l’agevolazione dell’accesso alle armi da fuoco e la diffusione di queste tra le organizzazioni criminali, l’aumento della criminalità, della criminalità violenta e dei tassi di omicidio.

Quello delle armi è un tema molto presente nel mandato di Bolsonaro. Da quando è in carica il presidente brasiliano ha firmato più di 30 tra decreti e leggi per rendere più flessibile l’accesso alle armi, molti dei quali sono stati ostacolati dal Congresso.

Secondo i dati dell’Istituto Igarapé, in Brasile ci sono 1,2 milioni di armi in possesso dei cittadini, il 65% in più rispetto alla fine del 2018.

Ecuador: Guillermo Lasso vince le presidenziali

Con oltre il 52% delle preferenze il banchiere Guillermo Lasso ha vinto le elezioni presidenziali in Ecuador battendo lo sfidante Andrés Arauz che si è fermato poco sopra il 47%.

Non appena il risultato è diventato certo il candidato della alleanza di destra Creo ha ringraziato la popolazione per il sostegno.

Commentando i risultati ufficiali del Consiglio elettorale nazionale (Cne), Lasso ha sottolineato che la vittoria “è una benedizione di Dio” aggiungendo “è un giorno in cui tutti gli ecuadoriani hanno deciso il loro futuro, hanno espresso con il loro voto la necessità di cambiamento e il desiderio di giorni migliori per tutti”.

“Voglio ringraziare gli ecuadoriani che mi hanno dato la loro fiducia, che lo hanno fatto in pace e che hanno dato al nostro Paese un messaggio forte: gli ecuadoriani credono nella democrazia e nella libertà”, ha aggiunto Lasso.

Il vincitore del secondo turno presidenziale ha anche ringraziato tutti i leader politici che hanno sostenuto la sua candidatura: “Ringrazio i gruppi indipendenti e volontari che si sono formati in tutto il Paese e con il loro lavoro hanno portato il messaggio della democrazia porta a porta e della prosperità. In qualità di presidente, mi dedicherò al progetto nazionale per ascoltare tutti. Tuti gli ecuadoriani trarranno beneficio dal cambiamento, da un paese libero, prospero e democratico. Oggi possiamo dormire tutti tranquilli”.

Erdogan val bene una…sedia

Ancora non si placano in Italia ed in Europa le polemiche per il cosiddetto «sofagate» al palazzo presidenziale di Ankara, dove nel corso di una visita ufficiale il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha fatto accomodare su un divano la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, così come il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, mentre lui e il presidente del Consiglio Ue Charles Michel prendevano posto su due poltrone con le rispettive bandiere alle spalle.

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