Fabrizio Di Ernesto

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Scontro Spagna-Argentina, Madrid ha ritirato il suo ambasciatore

Si fa sempre più aspro lo scontro politico-diplomatico tra Spagna e Argentina; Madrid ha infatti ritirato definitivamente il proprio ambasciatore a Buenos Aires.

Ad annunciarlo il ministro degli Esteri spagnolo, Jose’ Manuel Albares, dopo le ultime dichiarazioni del presidente argentino, Javier Milei, al quale il paese iberico aveva preteso le scuse. “Abbiamo ritirato la nostra ambasciatrice a Buenos Aires. L’Argentina continuerà senza ambasciatore. D’ora in poi la sede continuerà a svolgere il ruolo di incaricata d’affari”, ha spiegato Albares in conferenza stampa.

In precedenza, Milei aveva definito “una sciocchezza tipica di un socialista arrogante” la decisione del primo ministro Pedro Sánchez del governo spagnolo di ritirare il suo ambasciatore a Buenos Aires raccomandandosi di “trovare un buon avvocato per sua moglie”, di fatto bollando come “corrotta” Begoña Gómez, indagata per possibili crimini di traffico d’influenza, durante il convegno Vox di Madrid.

Albares a quel punto ha convocato l’ambasciatore argentino a Madrid, Roberto Bosch, chiedendo pubbliche scuse ed ora ha richiamato definitivamente l’ambasciatore in Argentina.

Secondo Sanchez, Milei “non è stato all’altezza dei legami che uniscono i due Paesi. Sono pienamente cosciente che chi ha parlato non l’ha fatto in nome del popolo argentino”.

Il presidente argentino Milei vola in Spagna

Dopo le polemiche delle scorse settimane il presidente argentino Javier Milei sarà in Spagna, per la precisione a Madrid, per presentare il suo libro a Madrid e incontrare i leader del partito di estrema destra Vox.

Ieri il primo mandatario del paese indilatino ha sospeso il consiglio dei ministri per definire i dettagli del suo viaggio in Spagna ed è partito mentre in Senato si dibatte il controverso decreto omnibus, base di partenza della sua azione politica ed economica.

L’ambasciata ha definito nel dettaglio il viaggio di Milei e organizzato degli incontri con imprenditori spagnoli “che hanno investimenti o interessi in Argentina”, come ha confermato il portavoce presidenziale Manuel Adorni. Milei incontrerà infatti il ​​nuovo ambasciatore argentino a Madrid, Roberto Bosch, che ha presentato le sue credenziali al capo di Stato.

Una volta a Madrid, presenterà il suo libro “La Via Libertaria”, che pochi giorni fa è stato messo fuori circolazione in Spagna, per aver inserito dati biografici falsi sul suo conto: riferisce che si era laureato all’Università di Buenos Aires (Uba) e aveva un dottorato in California, informazioni rivelatesi infondate. Terrà l’incontro insieme all’economista e autore del prologo Juan Ramon Rallo. All’incontro parteciperanno anche il leader del Partito repubblicano cileno, Jose’ Antonio Kast, e la deputata dell’Assemblea nazionale francese, Marie Le Pen. L’evento sarà una sorta di prologo al convegno “Live Europe 24” che riunirà “movimenti patriottici” di tutto il mondo il 18 e 19 maggio presso il Palazzo Vistalegre di Madrid. Parteciperanno in modalità telematica il premier italiano Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orban. A Madrid saranno presenti anche il ministro israeliano per gli Affari della diaspora e la lotta all’antisemitismo, Amichai Chikli, e l’ex primo ministro polacco Mateusz Morawiecki e il presidente del partito Chega in Portogallo, Andre Ventura.

Argentina, Milei in crisi attacca il suo predecessore Fernandez e la Spagna

Dopo le polemiche dei giorni scorsi tra il presidente Argentino, Javier Milei, e la Spagna, ora il primo mandatario del paese indiolatino attacca il suo predecessore Alberto Fernandez che sosterrebbe Madrid nelle polemiche.

Nei giorni scorsi, infatti il ministro dei Trasporti spagnolo Óscar Puente aveva dichiarato: “Ho visto Milei in tv e, mentre lo ascoltavo, pensavo…Non so in che stato fosse, se prima o dopo aver ingerito non so quali sostanze”. Parole che hanno acceso feroci polemiche con Milei che ora accusa Fernández di aver esacerbato la crisi con la Spagna.

“Mi rammarico profondamente della reazione del governo argentino al commento di un ministro del governo spagnolo”, ha scritto sul suo profilo social il politico peronista aggiungendo “Milei potrebbe essere rimasto sconvolto ma non ha motivo di essere così offeso”.

Dopo le dichiarazioni di Puente l’Ufficio del presidente Milei aveva diffuso in comunicato nel quale ripudia le dichiarazioni del ministro iberico sottolineando: “Ha problemi più importanti da affrontare, come le accuse di corruzione che cadono contro sua moglie (Begoña Gómez), questione che lo ha portato addirittura a valutare le sue dimissioni”.

Tra Spagna e Marocca inzia nuova fase relazioni bilaterali

Madrid impegnata a garantire sovranità e integrità territoriale di Rabat E’ iniziata una nuova fase nelle relazioni bilaterali tra la Spagna e il Marocco. Il governo spagnolo si è impegnato, venerdì 18 marzo 2022, a garantire la sovranità e integrità territoriale del Marocco nell’ambito della nuova fase iniziata tra i due paesi. Si legge in un comunicato stampa della Presidenza del governo spagnolo che: “Oggi entriamo in una nuova fase delle relazioni con il Marocco, basata sul rispetto reciproco, sull’applicazione di accordi, sull’assenza di azioni unilaterali e sulla trasparenza e sulla comunicazione permanente. Questa nuova fase sarà sviluppata (…) su una tabella di marcia chiara e ambiziosa.
Tutto questo per garantire la stabilità, la sovranità, l’integrità territoriale e la prosperità dei nostri due Paesi”. In questo senso, il governo spagnolo ha riaffermato la sua “determinazione” di raccogliere con il Marocco le sfide comuni, in particolare la cooperazione nella gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo e nell’Atlantico, agendo sempre in uno spirito di piena collaborazione, e di ripristinare piena normalità nella circolazione delle persone e dei beni a beneficio dei nostri popoli. Il governo spagnolo accoglie con favore la programmazione della visita del suo Presidente in Marocco in vista dell’elaborazione della tabella di marcia per questa nuova tappa, nonché l’invito rivolto al ministro degli Affari esteri, all’Unione Europea e a Rabat entro la fine del mese.
In un messaggio al Re marocchino, Mohammed VI, il premier spagnolo Pedro Sanchez conferma il primato del piano di autonomia per risolvere il conflitto del Sahara Un comunicato stampa del Gabinetto Reale ha indicato che la Spagna considera l’iniziativa di autonomia marocchina la base più seria, realistica e credibile per la risoluzione della controversia, riguardante il Sahara marocchino. In un messaggio indirizzato al re Mohammed VI, il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha sottolineato di riconoscere l’importanza della questione del Sahara per il Marocco. In quanto tale, la Spagna considera l’iniziativa di autonomia marocchina, presentata nel 2007, come la base più seria, realistica e credibile per risolvere la controversia. Ha inoltre sottolineato gli sforzi seri e credibili del Marocco nel quadro delle Nazioni Unite per trovare una soluzione reciprocamente accettabile.
Nel suo messaggio al Sovrano di Rabat, il premier spagnolo ha anche sottolineato che: “I due Paesi sono indissolubilmente uniti da affetti, storia, geografia, interessi e un’amicizia condivisa. La prosperità del Marocco è legata a quella della Spagna e viceversa. Il nostro obiettivo è costruire un nuovo rapporto, basato su trasparenza e comunicazione permanente, rispetto reciproco e accordi firmati da entrambe le parti e astenendosi da qualsiasi azione unilaterale, rispettando l’importanza di tutto ciò che condividiamo”.

Morales critica decisione governo provvisorio boliviano di espellere diplomatici messicani e spagnoli

Il presidente boliviano Evo Morales, esautorato da un colpo di stato avvenuto dopo le elezioni di novembre, ha duramente criticato la decisione del governo provvisorio di La Paz si espellere i diplomatici di Messico e Spagna e di interrompere le relazioni diplomatiche con il Venezuela.

Per Morales l’espulsione di diplomatici del Messico e della Spagna da parte del governo de facto rappresenta “un atto di disprezzo per il diritto internazionale”.

Via Twitter Morales ha spiegato che: “Gli autori del colpo di stato cercano legittimità, ma esercitano solo violenza contro i paesi gemelli”.

Da parte la presidente ad interim Áñez ha giustificato l’espulsione dei funzionari delle ambasciate del Messico e della Spagna per aver “gravemente danneggiato la sovranità e la dignità del popolo boliviano con attività che violano la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche”.

Sula vicenda la delegazione dell’Unione europea in Bolivia ha espresso “profonda preoccupazione” per l’escalation della tensione tra Bolivia e Spagna, che ha portato alla dichiarazione di “persona spiacevole” a funzionari diplomatici di entrambi i paesi.

Il governo spagnolo ha dichiarato sgradevoli tre diplomatici boliviani accreditati a Madrid e ha chiesto che lasciassero il paese, in risposta a quello che Madrid definiva un “gesto ostile”.

Nel tentativo di alleviare la tensione, il ministro degli Esteri del governo de facto della Bolivia, Karen Longaric, ha affermato che i rapporti con la Spagna “non possono fermarsi” e ha persino chiesto di “rafforzarli”.

Bolivia ha espulso ambasciatore messicano e il personale diplomatico spagnolo

Le autorità boliviane hanno deciso l’espulsione dell’ambasciatore messicano e del personale diplomatico spagnolo. Lo ha annunciato Jeanine Anez, presidente ad interim della Bolivia, che ha riferito anche che le persone colpite dal provvedimento di espulsione hanno ora 72 ore per lasciare il paese.

Una nota emessa dalla presidenza della Repubblica di La Paz ha definito “persona nel grata” l’ambasciatrice messicana María Teresa Mercado.

La decisione è stata presa per “danno alla sovranità dello stato boliviano”; tra il personale spagnolo invitato a lasciare il paese  anche il capo degli affari politici della Spagna, Cristina Borreguero; il console di Spagna in Bolivia, Álvaro Hernández, e i componenti della guardia di sicurezza del quartier generale diplomatico del paese europeo.

Pochi minuti dopo l’annuncio, il Ministero degli Esteri messicano ha invitato Mercado a tornare nel suo paese per motivi di “sicurezza”.

La tensione tra i due paesi è in forte aumento da oltre un mese e la settimana scorsa le autorità di Città del Messico hanno deciso di ricorre alla Cig, la Corte internazionale di Giustizia, per intimare alla Bolivia di rispettare la sede ed il personale diplomatico a La Paz in seguito ad alcune ingerenze contrarie alla Convenzione di Vienna. La notizia è stata data da Marcelo Ebrard, ministro degli Esteri del Messico.

Quando il governo di Città del Messico aveva deciso di concedere asilo politico a Morales dopo le elezioni dello scorso novembre che lo hanno visto  vincitore ma esautorato dalla Anez che si è autoproclamata presidente, le autorità boliviane avevano parlato di “tentativo di destabilizzare il paese”.

Argentina e Spagna verso un riavvicinamento diplomatico

Dopo anni di difficoltà e diffidenze reciproche Madrid e Buenos Aires potrebbero avere un riavvicinamento diplomatico. A cambiare il quadro dei rapporti tra i due paesi soprattutto i negoziat tra l’Unione europea ed il Mercosur,  il mercato comune dell’America del sud di cui fanno parte in qualità di stati membri: Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela, e soprattutto la mutata situazione politica in Argentina.

Il riavvicinamento tra i due paesi è testimoniato anche dalla visita del presidente argentino Mauricio Macri in Spagna per incontrare in premier iberico Mariano Rajoy.

I rapporti tra i due paesi si sono incrinati  per via delle politiche dell’ex presidente argentino Cristina Kirchner che molto hanno penalizzato la Spagna, emblematico in tal senso la statalizzazione della compagnia energetica Repsol.

Approfittando della visita la stampa argentina parla di “una ritrovata magnifica relazione bilaterale dopo alcuni anni difficili”, riprendendo un concetto espresso dallo stessi Rajoy; nel corso della sua visita Macri incontrerà anche diversi dirigenti di numerose imprese spagnole.

L’incontro ha inoltre permesso inoltre di trattare il tema della ripresa dei negoziati tra Unione europea e Mercosur.