Segnali di distensione in Brasile dopo il tentato golpe dello scorso 8 gennaio che voleva impedire l’insediamento del nuovo presidente Lula per mantenere al potere l’ultra atlantico Jair Bolsonaro. Il giudice del Supremo tribunale di giustizia (Stj) brasiliano, Alexandre de Moraes, ha infatti deciso di concedere la libertà provvisoria a 137 persone, delle oltre 1400, imprigionate e denunciate nell’ambito delle indagini per un tentato colpo di stato a Brasilia.
Quel giorno i sostenitori del presidente uscente hanno assaltato e compiuto vandalismi negli edifici del Parlamento, della presidenza e della Corte suprema.
A quasi due mesi di distanza il magistrato che gestisce il dossier della vicenda ha disposto prima il rilascio di 102 persone che erano in carcerazione preventiva, quindi, con un pronunciamento simile ha autorizzato l’uscita dal carcere di altri 35 imputati. D
e Moraes ha permesso il rilascio con misure cautelari dei 137, convinto che non si tratti di finanziatori o protagonisti di primo piano delle azioni criminali.
Dall’8 gennaio, 1.406 persone sono state arrestate. Di esse, 803 restano in carcere, mentre 603 sono state rimesse in libertà, ma dovranno comunque rispondere delle loro azioni nell’ambito di misure cautelari adottate nei loro confronti.